WAGENPLATZ



“Wurtzburg domina”. L'articolo potrebbe finire qui. Chi non è mai stato al Wurtzburg Wagenkollectiv non può dire di aver vissuto. Alcuni di quelli che ci sono stati, probabilmente , possono vantarsi di esser morti poco dopo.
Ma, ricapitoliamo per voi profani che avete bisogno di un ordine logico per comprendere le cose.

I Wagenplatz (traducibili con “parcheggi?”) sono delle realtà autorganizzate, o meglio autodisorganizzate, molto particolari. Il concetto è semplice: prendere furgoni, camion, camper o carrozzoni ( chiamati Bambule e molto diffusi in Germania), occupare dei terreni e viverci. Ovviamente, secoli di tradizioni teutoniche non si son fatti sorprendere dal'anomalia e hanno normalizzato molte di queste esperienze. Ma, a differenza di una casa occupata, è molto più difficile recriminare a qualcuno di “essere parcheggiati dove non si può”...al massimo li puoi accusare di campeggio libero. Questo non toglie che ci siano stati episodi di sgomberi, che youtube definisce epocali, come quello di Hamburgo.
Questi esperimenti sono molto interessanti per il fatto che coniugano comunità e individualità. Anche solo tra i 3 posti che ho visitato ci sono molte differenze, ma in ognuno di essi si può comprendere che “l'unione fa la forza” e “gli spazi privati fanno la reciproca sopportazione”.
In Italia attualmente non ne esistono di”ufficiali”. Il cyberspazio, ed alcuni mistici personaggi incontrati per magnetismo sociale, suggeriscono alcune esperienze passate. La già citata Cascina Occupata fa compagnia al Casello e alle più famose Fintek e Breda 33/36 di Roma e Milano, ma queste sono esperienze più legate alle tribes di ravers che a permanenze fisse (vedi il capitolo precedente)
Così, per averne esperienza diretta, mi è toccato trascinare un mio povero amico in doicillanda.
Prima cosa, capire dove sono e come arrivarci, ovvero WAGENDORF.DE . Se si va nella sezione Karte si vede una mappa della Germania unificata costellata di puntini blu. Se spostate la freccetta su uno di essi scoprirete che si trasforma in una manina e che, cliccandoci sopra, vi si apre un mondo.
Deciso dove dirigersi, non resta che accendere il motore e sbagliare un paio di uscite dell'autostrada per rendere più dispendioso il viaggio.
La prima sensazione che si ha una volta raggiunto l'obiettivo è quella di essere approdati in un porto di pirati. La locazione non proprio immediata di questi posti, la loro marginalità, trovarsi circondati da case mobili decorate e disposte in maniera disordinata, essere relegati in un angolo scomodo e inclinato con gli altri ospiti ti dan proprio l'idea di mondo parallelo.
Alcuni Wagenplatz hanno strutture comuni, un'assemblea organizzativa, connotazioni politiche e, qualche volta, anche mezzi di sussistenza propri. Altri niente di tutto questo.
Tendenzialmente, il tedesco medio si fa i cazzi suoi e si aspetta che tu ti faccia i tuoi senza avviare discussioni in un inglese disperato con lui. Ma il Wagenplatzmanner no....lui è molto più chiuso. Sempre che non abbiate parcheggiato a Wurtzburg!!! Li vi accoglieranno ad ascelle alzate e, senza un apparente motivo, continueranno ad appiccare falò con materiali di recupero per tutta la durata della vostra permanenza.
La cosa positiva è che in tutte queste realtà esiste, o per lo meno per noi è stato così, un totale rispetto tra loro e verso i loro ospiti. In qualsiasi occasione avrebbero potuto fotterci roba prestata o sifonarci benzina senza che noi potessimo puntare il dito contro qualcuno in particolare: non è mai stato così, anzi.
I due platz berlinesi in cui siam stati facevano anche interessanti e periodiche iniziative...dalle giornate di musica elettronica alimentate ad energia solare/ eolica ai festival di travestiti brasiliani, ingresso libero e gradita la collaborazione.
Alla fine del nostro tour in queste baie liberate, ci è rimasto il ricordo di esperimenti sociali in cui le dinamiche sono effettivamente più a misura d'uomo, le relazioni sempre impostate su una chiara correttezza e la vita fondata sul soddisfacimento di bisogni minimi con metodi ecosostenibili. Al di la della troppa riservatezza dei loro abitanti e dall'interrogativo di fondo su come la loro scelta abbia inciso sulla qualità del mondo, è un'esperienza da fare e da ripetere!

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